Fragile Landscapes è il titolo della personale di Giovanni Longo, a cura di Marco Meneguzzo, che si svolgerà dal 11 giugno al 12 agosto presso il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro. La mostra è realizzata su impulso della Fondazione Rocco Guglielmo e in collaborazione con la provincia di Catanzaro.

Giovanni Longo, Fragile Landscapes, installation view
Giovanni Longo, Fragile Landscapes, installation view

it / L’esposizione presenta una selezione di circa venti lavori rappresentativi della produzione più recente dell’artista. Attraverso le opere riunite per l’occasione a Catanzaro sarà possibile apprezzare l’evoluzione del linguaggio artistico di Longo diventato, nel corso del tempo, sempre più ampio e composito grazie all’assorbimento di intuizioni molteplici che hanno arricchito la sua ricerca pur mantenendone intatta l’unità e visibile la direzione.
Il percorso pensato per il Marca si sviluppa intorno alla serie Fragile Skeletons, sculture realizzate attraverso il recupero di materiali lignei lungo le foci dei fiumi e successivamente assemblati in simbolici scheletri, divenendo perfette sintesi strutturali. Esso continua con la presentazione di grafici economici per mezzo dei quali Longo crea maestosi paessaggi dalla connotazione apparentemente astratta e le piante architettoniche da abitare del progetto Plans. In mostra non mancheranno poi una serie di sperimentazioni minimali, esercizi mentali e materiali di un racconto autobiografico ed esperienziale. È con essi, ad esempio, che Longo ritrae la propria famiglia in un portrait dinamico composto a partire dalle altezze dei suoi componenti o sfrutta la fluidità randomica di un software per autodefinire l’intimo dialogo di una chat in un sogno che si rincorre e non si concretizza mai. Un progetto articolato, dotato di piani di lettura molteplici, che Longo sviluppa all’età di trent’anni portando in museo parte di quella generazione da sempre alla spasmodica ricerca del suo stabile baricentro.
A tal proposito il curatore Marco Meneguzzo scrive: “Ogni generazione di artisti riconosce il suo apprendistato nel momento in cui lo lascia, cercando strade diverse – quasi sempre opposte – da quelle che l’ha fatta maturare. Di più, ogni generazione di artisti compie il proprio apprendistato seguendo lo spirito del tempo, il linguaggio codificato e consolidato dei propri maestri: in questo modo, la generazione degli astratti anni Cinquanta è passata quasi tutta per il postcubismo, come la successiva generazione degli artisti cinetici e legati ai gruppi “programmati” viene fuori tutta dall’Informale, e i neofigurativi pittorici degli anni Ottanta dal concettualismo fotografico dei Settanta. Oggi è più difficile, perché ormai da un quarto di secolo non esistono tendenze dominanti, e “tutto può funzionare”, secondo l’aforisma ancora valido della Postmodernità. Ebbene, a scorrere i lavori di Giovanni Longo … si può dire che abbia vissuto e viva (bene) questa difficoltà. Tutti i suoi cicli di lavoro, molti dei quali esposti in questa sua prima antologica (sic) mostrano uno sguardo, e un pensiero, a trecentosessanta gradi sulle possibilità d’azione offerte dalle varie gradazioni di linguaggio dell’arte d’oggi. In una specie di bulimia di provare e di urgenza di fare, Longo sperimenta tutti i linguaggi possibili … secondo standard operativi non privi di una buona dose di autonomia”.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese) realizzato da Rubbettino Editore con i testi di Marco Meneguzzo ed una conversazione inedita tra Gregorio Raspa e Giovanni Longo.

en / “Each generation recognises its apprenticeship once it leaves it behind in order to search for paths … different from those that allowed it to mature. Furthermore, each generation of artists undertakes its apprenticeship by following the spirit of the times, the languages codified and consolidated by its own masters: in this way, almost all of the generation of abstractionists in the 1950s passed through Post-Cubism, just as the next generation of Kinetic artists linked to the “programme art” groups, was wholly formed by the Informale lyrical abstract experience, and the neo-figurative painters of the 1980s came from the photographic conceptualism of the 1970s. Today things are more difficult because, for a quarter of a century by now, there no longer exist dominating trends: “everything can work”, according to a still valid Postmodern aphorism.
And yet, looking through the work by Giovanni Longo … we can say that he has experienced and experiences this difficulty quite well … with a kind of bulimic need for work and with a sense of urgency, Longo experiments with all possible languages … according to operative standards not without a fair amount of autonomy”. Marco Meneguzzo

FRAGILE LANDSCAPES. Giovanni Longo
A cura di Marco Meneguzzo
11 giugno / 12 agosto 2016
MARCA – Museo delle Arti Catanzaro, via Alessandro Turco 63
Inaugurazione: 11 giugno 2016 (ore 18.00 Conferenza stampa | ore 18.30 Opening)
Orari di apertura: tutti i giorni 9.30-13.00 / 15.30-21.00 (Lunedì chiuso)
Ingresso: intero € 4,00; ridotto € 3,00
Per informazioni: Tel. 0961.746797; info@museomarca.comhttp://www.museomarca.info
Catalogo: Rubbettino Editore